mercoledì, Aprile 25th, 2018
Tra le alternative vegetali al latte preferisco latte di avena e latte di mandorla. Il latte di avena è quello che compro più spesso perché meno costoso, mentre il latte di mandorla lo faccio in casa, in cinque minuti. E’ molto meno costoso di quello del supermercato e butto anche un imballaggio in meno nella spazzatura.
In questo post vi voglio spiegare passo passo come faccio il latte di mandorla in casa. Questa volta mi aiuto con un video, spero sia chiaro e non esitate a pormi domande nei commenti o in privato.
Latte di mandorla fatto in casa
1 litro
100 g mandorle sgusciate
1 l acqua naturale (del rubinetto va benissimo)
2-3 datteri (opzionale)
1/2 cucchiaino di estratto puro di vaniglia (opzionale)
un pizzico di sale
Il latte di mandorla è interamente personalizzabile. C’è chi lo beve semplice, c’è chi aggiunge datteri e vaniglia come me, e c’è chi aggiunge cacao per fare la cioccolata (buonissima tra l’altro!). Questa è la ricetta che per i miei gusti crea un latte di mandorla gustoso, ma non troppo dolce.
Incominciate col mettere ammollo le mandorle sgusciate per almeno 2-3 ore (potete lasciarle anche tutta la notte, in modo da poter preparare il latte al mattino).
Scolate le mandorle e versatele in un frullatore aggiungendo l’acqua, i datteri, l’estratto di vaniglia e il sale.
Frullate per circa due minuti (così da sfruttare tutto il potenziale gusto della mandorla).
Mettete lo scolino su una grossa ciotola e coprite lo scolino con un panno da cucina pulito.
Versate il latte dal frullatore nello scolino ricoperto e chiudere il panno prendendolo dai quattro angoli. Strizzate tutto il latte contenuto nel panno.Versate il latte ottenuto in una bottiglia aiutandovi con un imbuto.
Il latte di mandorla è pronto!
Suggerimento: con la pasta di mandorle rimasta si possono creare dei biscotti o dei crackers.
giovedì, Settembre 21st, 2017
Settembre, mi è stato spiegato, è il mese ideale per cominciare a piantare gli ortaggi invernali, e noi, sognando di raccogliere presto spinaci, porri e finocchi, ci siamo fiondati nel nostro negozio di fiducia per comprare le piantine. E così, con la macchina piena, e sí e no 20 euro in meno in tasca, siamo tornati su per i monti, a piantare l’orto invernale.
Il primo passo é stato quello di tirar fuori dalla terra i rimasugli del nostro orto estivo. Purtroppo, a causa di una violenta grandinata, seguita da una siccità prolungata che non ci ha permesso di innaffiare per un periodo troppo lungo, il nostro orto estivo ci ha dato pochi frutti: qualche pomodoro, parecchio basilico, alcune zucchine e un solo cetriolo. Per fortuna si trattava solo di una prova, avevamo piantato in fretta e furia dopo esserci trasferiti qui, e non avevamo nemmeno usufruito di tutto il terreno.
Per questo orto invernale speriamo che le condizioni climatiche siano più favoreli alla crescita. Sicuramente l’acqua non mancherà.
Dopo aver tolto tutte le piante estive, abbiamo vangato il terreno e lo abbiamo rastrellato, togliendo eventuali zolle, erbacce e pietre. Infine, é arrivato il bellissimo momento di piantare.
Ci siamo dati alla pazza gioia nel negozio, comprando in realtà quasi tutte le qualità presenti:
finocchi, cavolo calabrese, lattuga di due tipi, cavolo verza, cavolo lancinato (una sorta di cavolo nero), cavolfiore, barbabietola, sedano, cavolo cinese, spinaci, cavolo romanesco, cavolo sticcoli e bieta da costa. Poca roba, no? Ah, e mancano ancora i porri e cavoletti di Bruxelles, che arriveranno fra poco!
Di ogni qualità abbiamo preso il minimo indispensabile (di quasi tutti i tipi 6 piante), così da poterci orientare per il prossimo anno, scegliendo cosa ci piace e cosa cresce meglio.
Vi aggiornerò quando cominceranno a crescere le prime verdure. Purtroppo rendere bene quanto possa essere soddisfacente fare l’orto è difficile tramite il blog, ma vi assicuro che è una sensazione bellissima: sia di orgoglio personale, che di tranquillità nel sapere da dove viene ciò che mangiamo.
Voi avete mai fatto l’orto invernale? Cosa piantate solitamente? Sono curiosa!
mercoledì, Giugno 7th, 2017
A volte vorrei proprio tornare bambina, voi no? Quando ti arrivano le bollette, ad esempio. Oppure quando ti notificano che la tua disiscrizione dal comune dove abitavi fino a Gennaio in Olanda non è stata ricevuta e che quindi devi pagare mute e contromulte. Bé, questa è una di quelle giornate, quindi ho deciso che per oggi voglio tornare bambina.
Come quando a giugno l’unico problema era la mamma che ti chiedeva di uscire dall’acqua dopo tre ore passate a nuotare nel fiume. Oppure quando ti diceva che non dovevi entrare in casa con i piedi sporchi di fango e dovevi andare fino al rubinetto per sciacquarti i piedi. Oggi torno a quei giorni.
E in una giornata così, fatta di piedi nudi e fragole mangiate direttamente dalla pianta, ci sta un bel bicchiere di latte al cioccolato. Latte di mandorla, ovviamente. L’ho fatto e l’ho bevuto, e mi sono sentita bambina, con i baffi sopra il labbro.
Latte di Mandorle al Cacao
Per 1 litro
100 g mandorle sgusciate
1 l acqua
un cucchiaio da cucina di cacao in polvere, non zuccherato
agave o zucchero di canna, quanto basta
Mettere le mandorle ammollo in una ciotola per una notte.
Il mattino dopo sciacquare le mandorle e versarle nel frullatore.
Aggiungere circa 1 l di acqua e frullare.
Aggiungere cacao e agave e frullare ancora un attimo.
Assaggiare, e se manca un po’ di agave, aggiungerne ancora un po’ e rifrullare.
Conservare in una bottiglia chiusa in frigo, fino a cinque giorni.
Si puó creare un po’ di schiuma in superficie dopo un po’ in frigo, che potete semplicemente togliere con un cucchiaino.