venerdì, Gennaio 19th, 2018
Me lo chiedevo anche io fino a tre anni fa circa. Mi ricordo esattamente il giorno che mia mamma mi disse “mica avrai mai intenzione di diventare vegana?” (ero vegetariana da alcuni anni) e io le risposi “ma figurati”, pensando “come farei senza formaggio?”. “Chissà come mai i vegani non mangiano il formaggio. Chissà come mai non bevono il latte”. Con questo articolo torno indietro di alcuni anni e rispondo a ogni mia perplessità, e magari anche alle vostre.
La prima domanda che ci dovremmo porre è la seguente: da dove viene il latte? Il latte, come tutti noi sappiamo è creato dalla mucca. Corretto. Ma il latte viene anche creato dalla capra, dall’asino, dalla scimmia, e.. dalla donna.
A cosa serve il latte? Il latte viene prodotto dalla madre (la mamma mucca, la mamma capra, la mamma asino, la mamma scimmia e la mamma umana) per il proprio piccolino appena nato, per nutrirlo e farlo crescere forte e sano. Il latte contiene tutto ciò di cui il piccolo mammifero ha bisogno nel primo stadio della sua vita.
Il latte della mucca, quindi, è il mix perfetto di nutrienti per far crescere forte e sano un vitello dalla nascita, fino a farlo diventare un bestione di centinaia di chili.
Affinché possa finire sulla nostra tavola, nei nostri cereali, oppure nel caffè, il latte ovviamente non deve essere bevuto dal vitello, se no non ne rimane per noi. Quindi il vitellino, momenti dopo la nascita viene allontanato dalla mamma e portato al macello. Sia le mamme mucche, che i vitellini, in questo momento vivono uno shock incredibile. Pensate a come si sentirebbe una donna se le venisse portato via il bambino appena dopo averlo partorito. La mamma piange per giorni e torna spesso nel luogo dove ha visto per l’ultima volta il suo piccolo.
Il vitello maschio viene immediatamente portato al macello, dove verrà ucciso a pochi giorni dalla nascita. La femmina, invece, farà la stessa fine della madre. Verrà messa incinta in modo crudele, da un macchinario che viene inserito all’interno della vagina della mucca in maniera violenta, per poi vedere il suo piccolo allontanato subito dopo la nascita. Produrrà latte finché, stremata, morirà.
Quando scoprii questa realtà che adesso mi sembra così logica, rimasi stupita. Come avevo fatto a non pensare che la mucca produce il latte per il vitello? Poi ho visto dei video strazianti, ma veri, che mostrano la pura realtà del fatti.
Dopo 5-7 anni le mucche sono stremate dallo sfruttamento che hanno subito e vengono portate al macello. Queste mucche in natura vivrebbero fino a 25-30 anni.
Dal punto di vista nutrizionale mi basta dire che il latte è un alimento che esiste per il vitello e che lo fa crescere forte e robusto a partire dalla nascita, quando pesa un paio di centinaia di chili, fino all’età adulta, quando si trasforma (grazie al latte) in un bestione di una tonnellata. Preferisco, quindi, bere delle alternative vegetali che non portano con sé ormoni della crescita fatti per un vitello.
Ci sono tantissime alternative facilmente reperibili nel supermercati. Il mio preferito è il latte di avena, seguito da quello di farro. Ma ci sono anche latte di soja, di riso, di kamut, .. Se volete li trovate anche nelle varianti al cioccolato, alla vaniglia, al caffè,..
Per il formaggio, invece, potete usare il lievito alimentare come un’alternativa sulla pasta e come insaporitore (il gusto non è proprio uguale). Mentre potete fare i formaggi vegetali a casa vostra, a base di tofu e anacardi, ad esempio. Ma siamo onesti, in fondo anche senza queste alternative, senza formaggio non si muore (ricordo che il formaggio crea dipendenza a causa della caseomorfina contenuta nello stesso, quindi all’inizio magari crederai di morire, ma non succedera).
Il burro puó essere sostituito con l’olio di cocco, l’olio di semi, l’avocado e, seppur non la mia scelta preferita, la margarina.
Spero che questo articolo vi dia uno sguardo nel mondo che vedo. Il consumo di latte e derivati porta con sé la stessa sofferenza dell’uccisione degli animali per la carne. Non ha alcun senso quindi (anche se l’ho pensato per anni), smettere di mangiare carne e pesce, ma ostinarsi a bere il latte e mangiare il formaggio, per quanto possa essere considerato buono. Non ne vale la pena.
mercoledì, Giugno 7th, 2017
A volte vorrei proprio tornare bambina, voi no? Quando ti arrivano le bollette, ad esempio. Oppure quando ti notificano che la tua disiscrizione dal comune dove abitavi fino a Gennaio in Olanda non è stata ricevuta e che quindi devi pagare mute e contromulte. Bé, questa è una di quelle giornate, quindi ho deciso che per oggi voglio tornare bambina.
Come quando a giugno l’unico problema era la mamma che ti chiedeva di uscire dall’acqua dopo tre ore passate a nuotare nel fiume. Oppure quando ti diceva che non dovevi entrare in casa con i piedi sporchi di fango e dovevi andare fino al rubinetto per sciacquarti i piedi. Oggi torno a quei giorni.
E in una giornata così, fatta di piedi nudi e fragole mangiate direttamente dalla pianta, ci sta un bel bicchiere di latte al cioccolato. Latte di mandorla, ovviamente. L’ho fatto e l’ho bevuto, e mi sono sentita bambina, con i baffi sopra il labbro.
Latte di Mandorle al Cacao
Per 1 litro
100 g mandorle sgusciate
1 l acqua
un cucchiaio da cucina di cacao in polvere, non zuccherato
agave o zucchero di canna, quanto basta
Mettere le mandorle ammollo in una ciotola per una notte.
Il mattino dopo sciacquare le mandorle e versarle nel frullatore.
Aggiungere circa 1 l di acqua e frullare.
Aggiungere cacao e agave e frullare ancora un attimo.
Assaggiare, e se manca un po’ di agave, aggiungerne ancora un po’ e rifrullare.
Conservare in una bottiglia chiusa in frigo, fino a cinque giorni.
Si puó creare un po’ di schiuma in superficie dopo un po’ in frigo, che potete semplicemente togliere con un cucchiaino.