Plumcake alle carote vegan – Ricetta

giovedì, Maggio 17th, 2018

L’estate sembra non arrivare più quest’anno (vedi le nostre stories su Instagram). La sto aspettando, ma le do tutto il tempo che le serve. Io e Roberto avevamo pianificato di passare la giornata nell’orto, ma purtroppo, dopo l’ennesima notte di pioggia, abbiamo dovuto rimandare. Per fortuna quest’acqua rende le nostre piantine felici e nutrite di tutto quel che hanno bisogno. Così abbiamo fatto quel che ci piace fare di più: siamo stati in cucina tutta la mattina e fra le altre cose abbiamo creato una ricetta per una bellissima, leggera e speziata torta di carote vegana.

Plumcake carote

Plumcake alle carote vegan
(uno stampo di 20 cm)

100 g farina integrale
100 g farina bianca “00”
140 g zucchero di canna
250 g carote grattugiate
16 g (un sacchetto) di lievito in polvere
150 g latte di avena non zuccherato
50 g olio di semi
un pizzico di sale
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di curcuma in polvere (opzionale)

Preriscalda il forno a 180 °C.
In una terrina grande mischia le farine, lo zucchero, il lievito, il sale e le spezie.
In un’altra terrina versa il latte di avena e l’olio di semi.
Versa la miscela liquida agli ingredienti asciutti e mischia finché si è creato un impasto omogeneo.
Aggiungi le carote grattugiate e incorporale all’impasto.
Ricopri il fondo e i lati di una forma per plumcake/pane da 20 cm con la carta da forno.
Versa l’impasto nella forma e inforna per circa 40 minuti.
Controlla con uno stuzzicadenti che l’interno del plumcake sia asciutto e sforna.
Lascia raffreddare e servi, se vuoi accompagnato da una spolverata di zucchero a velo o un po’ di panna vegana e un caffè o un té.

Plumcake carote

Vegan Banana Bread – Ricetta

domenica, Aprile 22nd, 2018

Quando Roberto lavorava nella piccola lunchroom della cittadina dove abitavamo in Olanda, quando andavo a trovarlo ordinavo sempre il banana bread. Era una versione con molti più ingredienti e molto più costosa da ricreare. Alcuni ingredienti qui sono proprio introvabili, quindi ci siamo dati da fare per creare una versione altrettanto buona, ma molto più facile da ricreare.

Gli ingredienti sono semplici e trovate quasi tutti gli ingredienti in qualsiasi supermercato. Abbiamo provato e riprovato la ricetta finché abbiamo raggiunto la perfetta combinazione (non troppo asciutto, non troppo molliccio, non troppo dolce,..). Ecco qui il risultato:

banana bread

banana bread

banana bread

Vegan Banana Bread
(uno stampo di 20 cm)

125 g farina integrale
125 g farina “00”
5 banane mature
1 sacchetto (16 g) lievito in polvere
200 ml latte di avena
50 g gocce di cioccolato fondente vegan
1 cucchiaio di semi di lino macinati
una manciata di noci
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaio di sciroppo d’agave

Preriscaldare il forno a 180 °C.
In una ciotola grande versare le due farine, il lievito, i semi di lino, la cannella e lo zenzero, le gocce di cioccolato e le noci e mischiare. Questo è il composto asciutto.
In un’altra ciotola grande, spezzettare quattro delle cinque banane. Schiacciare grossolanamente le banane con l’aiuto di una forchetta o della frusta (vedi video). Aggiungervi il latte di avena e lo sciroppo d’agave. Questo è il composto umido.
Versare il composto umido nel composto asciutto e incorporare mischiando con una forchetta, un cucchiaio o una frusta.
Versare l’impasto in uno stampo da pane o torta precedentemente coperto con carta da forno e livellare.
Tagliare la banana rimasta in metà seguendo la lunghezza e decorarvi la torta (vedi video e foto).
Infornare per 50 minuti. Controllare di tanto in tanto.
Sfornare e lasciare raffreddare prima di servire.

Perché i vegani non bevono il latte?

venerdì, Gennaio 19th, 2018

Me lo chiedevo anche io fino a tre anni fa circa. Mi ricordo esattamente il giorno che mia mamma mi disse “mica avrai mai intenzione di diventare vegana?” (ero vegetariana da alcuni anni) e io le risposi “ma figurati”, pensando “come farei senza formaggio?”. “Chissà come mai i vegani non mangiano il formaggio. Chissà come mai non bevono il latte”. Con questo articolo torno indietro di alcuni anni e rispondo a ogni mia perplessità, e magari anche alle vostre.

La prima domanda che ci dovremmo porre è la seguente: da dove viene il latte? Il latte, come tutti noi sappiamo è creato dalla mucca. Corretto. Ma il latte viene anche creato dalla capra, dall’asino, dalla scimmia, e.. dalla donna.

A cosa serve il latte? Il latte viene prodotto dalla madre (la mamma mucca, la mamma capra, la mamma asino, la mamma scimmia e la mamma umana) per il proprio piccolino appena nato, per nutrirlo e farlo crescere forte e sano. Il latte contiene tutto ciò di cui il piccolo mammifero ha bisogno nel primo stadio della sua vita.

Il latte della mucca, quindi, è il mix perfetto di nutrienti per far crescere forte e sano un vitello dalla nascita, fino a farlo diventare un bestione di centinaia di chili.

Affinché possa finire sulla nostra tavola, nei nostri cereali, oppure nel caffè, il latte ovviamente non deve essere bevuto dal vitello, se no non ne rimane per noi. Quindi il vitellino, momenti dopo la nascita viene allontanato dalla mamma e portato al macello. Sia le mamme mucche, che i vitellini, in questo momento vivono uno shock incredibile. Pensate a come si sentirebbe una donna se le venisse portato via il bambino appena dopo averlo partorito. La mamma piange per giorni e torna spesso nel luogo dove ha visto per l’ultima volta il suo piccolo.

Il vitello maschio viene immediatamente portato al macello, dove verrà ucciso a pochi giorni dalla nascita. La femmina, invece, farà la stessa fine della madre. Verrà messa incinta in modo crudele, da un macchinario che viene inserito all’interno della vagina della mucca in maniera violenta, per poi vedere il suo piccolo allontanato subito dopo la nascita. Produrrà latte finché, stremata, morirà.

Quando scoprii questa realtà che adesso mi sembra così logica, rimasi stupita. Come avevo fatto a non pensare che la mucca produce il latte per il vitello? Poi ho visto dei video strazianti, ma veri, che mostrano la pura realtà del fatti.

Dopo 5-7 anni le mucche sono stremate dallo sfruttamento che hanno subito e vengono portate al macello. Queste mucche in natura vivrebbero fino a 25-30 anni.

Dal punto di vista nutrizionale mi basta dire che il latte è un alimento che esiste per il vitello e che lo fa crescere forte e robusto a partire dalla nascita, quando pesa un paio di centinaia di chili, fino all’età adulta, quando si trasforma (grazie al latte) in un bestione di una tonnellata. Preferisco, quindi, bere delle alternative vegetali che non portano con sé ormoni della crescita fatti per un vitello.

Ci sono tantissime alternative facilmente reperibili nel supermercati. Il mio preferito è il latte di avena, seguito da quello di farro. Ma ci sono anche latte di soja, di riso, di kamut, .. Se volete li trovate anche nelle varianti al cioccolato, alla vaniglia, al caffè,..

Per il formaggio, invece, potete usare il lievito alimentare come un’alternativa sulla pasta e come insaporitore (il gusto non è proprio uguale). Mentre potete fare i formaggi vegetali a casa vostra, a base di tofu e anacardi, ad esempio. Ma siamo onesti, in fondo anche senza queste alternative, senza formaggio non si muore (ricordo che il formaggio crea dipendenza a causa della caseomorfina contenuta nello stesso, quindi all’inizio magari crederai di morire, ma non succedera).

Il burro puó essere sostituito con l’olio di cocco, l’olio di semi, l’avocado e, seppur non la mia scelta preferita, la margarina.

Spero che questo articolo vi dia uno sguardo nel mondo che vedo. Il consumo di latte e derivati porta con sé la stessa sofferenza dell’uccisione degli animali per la carne. Non ha alcun senso quindi (anche se l’ho pensato per anni), smettere di mangiare carne e pesce, ma ostinarsi a bere il latte e mangiare il formaggio, per quanto possa essere considerato buono. Non ne vale la pena.

Come mangiare vegano in viaggio

mercoledì, Gennaio 10th, 2018

(questo articolo è stato scritto alcuni mesi fa, mentre viaggiavo nel Sud-Est asiatico per circa tre mesi)

Scrivo questo articolo dal letto della nostra capanna in Cambogia. Oggi marchia il quarantacinquesimo giorno del nostro viaggio in Asia. Ognuno di questi 45 giorni ho mangiato vegano, tre volte al giorno, senza alcun intoppo (o quasi*). In questo articolo vi spiego come ho fatto a mangiare vegano on-the-go, senza troppo impegno, in un viaggio attraverso India, Vietnam e Cambogia.

• Prima di partire mi sono informata su usi e costumi del posto; quali sono i piatti tipici? Quali le bevande consumate più frequentemente? Tra questi ci sono delle scelte vegane?

Così ho scoperto che in India tantissimi piatti sono vegetariani, ma attenti al ghee (burro chiarificato) che viene utilizzato in molti piatti; in Vietnam sono amanti della carne, inclusi cani e coccodrilli (purtroppo ho visto entrambe, più volte, sul barbecue); e in Cambogia vanno matti per la salsa di pesce. Ma per fortuna vengono serviti spesso anche involtini freschi e zuppe con le verdure buonissime.

• Dopo essermi informata su usi e costumi, ho cominciato a studiare le parole chiave che mi sarebbero servite nella lingua locale. Così ho imparato che “thit” significa “carne” in vietnamita, “bo” significa “mucca” e “ga” è il pollo; così i locali che vendevano solamente Pho Bo e Pho Ga li evitavo, mentre quando veniva pubblicizzata una Pho Rau (che è un zuppa di verdure) mi fiondavo ad ordinare. Ovviamente non ho passato ore dietro ai libri per imparare queste parole, e si imparano facilmente anche mentre viaggi e sei sul posto, ma è molto utile avere in mente a grandi linee cosa offrono in un ristorante, soprattutto se uno di quelli a bordo strada, dove ti siedi coi locals.

Happy Cow, un sito e un’applicazione gratuita che uso ogni volta che arrivo in una città nuova (ho descritto come funzione ancora più approfonditamente in questo post). Nell’applicazione puoi inserire la città nella quale sei arrivato (o che pensi di visitare) e ti mostrerà tutti i posti nei quali potrai mangiare vegano, incluse foto, indicazioni stradali, recensioni di altri vegani/vegetariani, ecc. Inoltre puoi filtrare e cercare ristoranti esclusivamente vegani, vegetariani, oppure ristoranti che servono anche piatti vegani, insieme al loro menu di carne o pesce. Da poco ho visto comparire anche sempre più hotel e negozi. Consiglio di scaricarlo a tutti, anche perché è bello esplorare e trovare locali dove lavorano persone che la pensano come te.

Ogni volta che mangio in un ristorante lascio una recensione e a volte pubblico delle foto nell’applicazione, in modo da semplificare la vita ad altri vegani alla ricerca di un buon pasto.

Frutta! Anche nei posti più sperduti, troverete sempre la frutta nei mercati di paese. Sempre meglio averne a disposizione troppa che troppo poca. Così compro banane, angurie, mango, pitaya e frutti della passione,.. costano poco e sono il mio fast-food preferito. Importante soprattutto per i lunghi viaggi in treno o autobus, dove l’unica scelta vegana solitamente sono Oreo e patatine. All’inizio del viaggio ho comprato un grande contenitore di plastica e un coltello, così la sera prima di partire sbuccio e taglio a pezzetti la frutta per il giorno dopo.

• Forse la soluzione più facile: chiedere. Quasi tutti i ristoranti hanno un lungo menu con mille piatti diversi, spesso almeno uno o due sono vegetariani. Chiedi chiaramente quel che vuoi, ad esempio, un riso con le verdure senza uovo, oppure una baguette con la marmellata senza il burro. Nella maggior parte delle occasioni il personale capisce al volo, oppure capisce dopo aver ripetuto alcune volte. A volte ne escono delle brevi conversazioni molto simpatiche (“No meat? No fish? No egg? * inserisci risata semi-imbarazzata e incredula *).

Spero che questi miei consigli vi aiutino a partire più tranquilli e sicuri di poter mangiare vegano ovunque. Menomale che sempre più persone conoscono lo stile di vita vegano; penso che parlandone in viaggio possiate spargere la voce ancora di più, nonostante a volte verrete accolti da facce meravigliate. Godetevi in viaggio!

*Quali sono stati questi intoppi?

Sono state poche le volte che pur ordinando qualcosa di apparentemente vegano, mi è stato servito qualcosa contente latte, burro o uova. Si contano sulle dita di una mano, le posso elencare qui di seguito per darvi un’idea delle pochissime volte che in questi 45 giorni ho avuto una leggera difficoltà a ordinare vegano.

• Purtroppo più volte ho ordinato pane e marmellata (e insalata di frutta) per colazione e il pane era stato inzuppato leggermente nel burro o nell’uovo.

• Una volta abbiamo prenotato in un hotel dove la colazione era compresa, ma non c’era nessuna scelta vegana. Ho provato a chiedere un pezzo di pane con la marmellata, ma hanno rifiutato, perché, dicevano, non c’era niente oltre a quel che era elencato nel menu (tanti tipi di uova e tanti tipi di carne).

•  Ordinando un succo spremuto fresco una volta è stato aggiunto dello yogurt.

Ceci tostati alle spezie – Ricetta semplice e veloce

lunedì, Gennaio 8th, 2018

Una semplicissima ricetta da fare quando state per guardare un film sul divano, o come snack a metà pomeriggio, oppure ancora come qualcosa da sgranocchiare al lavoro o a scuola, questi ceci tostati sono facili e veloci da fare e soprattutto buonissimi, sani, e belli croccanti e leggermente piccanti.

ceci tostati

Ceci tostati 

240 g ceci in scatola
2 cucchiai di olio EVO
1 cucchiaino di sale marino iodato
1 cucchiaino di paprika piccante in polvere
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1/2 cucchiaino di curry in polvere
pepe q.b.

Preriscalda il forno a 200 °C. Scola i ceci e versali su un panno pulito e asciutto, oppure su un po’ di carta da cucina, per asciugarli. Versa i ceci in una grande ciotola tipo insalatiera, aggiungi tutti gli altri ingredienti e mischia bene finché tutti i ceci saranno ricoperti dall’olio e dalle spezie. Ricopri una teglia di carta da forno e versaci i ceci. Inforna per circa 20/25 minuti. Assaggiali prima di tirarli fuori dal forno per assicurarti siano ben croccanti. Servi in una ciotola o un cartoccio.

Ovviamente potete variare con le quantità, ma soprattutto con le spezie che usate. La combinazione di spezie elencate è la mia preferita finora, ma ho provato anche altre combinazioni utilizzando rosmarino, maggiorana, mix di alghe, paprika dolce,..

 

Pancakes vegan – Ricetta semplice e veloce

mercoledì, Gennaio 3rd, 2018

Una bella torre di pancakes per cominciare la domenica. E’ l’ideale, vero? Da mesi cercavo la ricetta perfetta per dei pancake vegan, che rimanessero belli soffici. E ora, finalmente, sono riuscita a creare la versione migliore. Provata e testata varie volte. Roberto dice che sembrano delle nuvole. Il segreto è l’acqua frizzante, e una padella antiaderente ben calda. Bene, mettiamoci all’opera!

pancakes vegan

Pancakes vegan
(per circa 8-10 pancakes)

150 g farina “00”
25 g zucchero di canna
8 g di lievito in polvere
110 g latte d’avena non zuccherato
30 ml acqua frizzante
30 ml olio di semi
1 pizzico di sale
1/4 cucchiaino di cannella (opzionale)

In un contenitore capiente mischiare tutti gli ingredienti secchi. In un’altra ciotola, mischiare latte, olio e acqua frizzante. Versare lentamente questi ingredienti nel composto di ingredienti asciutti, mischiando con una frusta, fino a formare un impasto omogeneo.
Mettere una padella antiaderente sul fuoco medio-alto. Attendere che si riscaldi bene e poi cominciare a versare una piccola quantità di impasto nella padella. Non appena si formeranno delle bolle sulla superficie e il pancake sembrerà asciugarsi dai lati, girare il pancakes aiutandosi con una spatola.
Servire con sciroppo d’acero, marmellata, gocce di cioccolato, frutta fresca,..

“Ricotta” vegan al basilico

venerdì, Dicembre 22nd, 2017

Quest’anno finalmente festeggerò il Natale a casa dei miei genitori. Sono passati cinque anni dall’ultima volta, prima di trasferirmi in Olanda. E rieccoci qui.. solo che ora sono vegana.

Per fortuna, la mia famiglia è assolutamente d’accordo con la mia scelta e anche loro stanno drasticamente riducendo il loro consumo di carne (anche mio fratello, l’uomo più carnivoro che io conosca, mangia solo carne quando mangia fuori casa). Così mia mamma mi ha chiesto di aiutarla a fare una lista della spesa, e poi accompagnarla, e così ho fatto, con molto piacere.

A ogni prodotto che mi dettava da scrivere che io non mangio, mi diceva: “e tu invece, cosa potresti mangiare?” “Oltre alle patate al forno, l’insalata, gli hamburger vegetali, le crudités con l’hummus, i crackers e le patatine, l’uva, i mandarini, le noci, i cioccolatini, i biscotti, il guacamole, le olive, .. mamma, proprio non saprei” – mentre mi rotolo per terra già solo a pensarci. Così, ho deciso di fare questa simil-ricotta vegana, che di solito faccio d’estate, da aggiungere alla infinita lista di cose vegane che ci saranno da mangiare (yeah!). Si può spalmare sui crackers, mangiare con le crudités o i grissini, o addirittura di puo usare come condimento per la pasta (non si sa mai che mi venga voglia di pasta!).

Questa crema spalmabile è stata una hit dell’estate e diventerà la star del Natale. E’ estremamente facile da fare, l’unica cosa, è che dovrete trovare del basilico, perché come ho detto in realtà è molto estiva. In casi estremi, potreste comprare quello surgelato, che sinceramente ho utilizzato io oggi.

ricotta vegan

Crema di tofu e basilico

125 g tofu
ca. 7-8 rametti di basilico
4 cucchiai di olio EVO
sale e pepe q.b.

Togli le foglie dal rametto di basilico e mettile in un frullatore. Aggiungi il tofu già scolato. Aggiungi un filo d’olio, un pizzico di sale e pepe. Puoi servirla con crudités, grissini, crackers, o mischiarla alla pasta.

Torta di mele vegan

sabato, Settembre 16th, 2017

Ma sì, mettiamo tutte le carte in tavola! Il nostro sogno più grande? Aprire una lunchroom (una sorta di ristorante informale aperto per colazione e pranzo) vegan, con un angolo dove vendere prodotti senza imballaggi (#zerowaste 😉 ) e prodotti locali, la connessione internet per permettere a freelancer di lavorare dal negozio, tutti i mobili di legno, il muro a vista stile New York,.. abbiamo pensato a tutto, ogni minimo dettaglio. Roberto cucinerà i suoi fantastici piatti (belli da vedere, e sani), io invece sarò l’addetta ai succhi e alle torte. Cosa ne pensate?

Non sappiamo se questo sogno diventerà mai realtà. Intanto proviamo a trovare e creare le ricette migliori. Proprio l’altro giorno Roberto ha creato una torta di mele perfetta. C’erano ospiti a cena e l’abbiamo finita subito, così ho deciso di rifarla il giorno dopo per fare delle foto. È semplicissima da fare e, a mio parere, ha un sapore un po’ nordico (probabilmente dovuto dalla cannella e dall’uvetta). Ideale per le prime serate autunnali, con la felpa addosso e una bella tazza di tè caldo tra le mani.

 

torta mele vegan

Torta di mele e cannella

(una tortiera di 26 cm di diametro)

140 g farina integrale
100 g farina di tipo “00”
100 g zucchero di canna integrale
1 bustina di lievito
1/2 cucchiaino di cannella
1/4 cucchiaino di sale
50 g di olio di semi
110 g succo di arancia
130 g latte di avena non zuccherato
4 mele rosse
30 g uvetta

Preriscalda il forno a 180°C.
Metti l’uvetta ammollo in una ciotola.
In una ciotola grande, versate e mischiate le due farine, lo zucchero, il sale, il lievito e la cannella.
In un’altra ciotola, versa e mischia l’olio di semi, il succo, e il latte di avena.
Incorpora gli ingredienti liquidi negli ingredienti asciutti.
Taglia due mele a fettine e mischiale nell’impasto.
Scola l’uvetta e aggiungi anch’essa all’impasto.
Se hai una tortiera antiaderente (di 26 cm di diametro, preferibilmente non alta), versa direttamente l’impasto nella tortiera. Altrimenti, olia bene la tortiera con un po’ di olio di semi.
Versa l’impasto nella tortiera e stendetelo bene con una spatola, facendo attenzione di coprire bene le mele.
Taglia le altre due mele, senza sbucciarle, sempre a fettine e disponetele sulla superficie della torta a mo’ di ventaglio (vedi foto).
Inforna per circa 50 minuti, controllando la cottura di tanto in tanto. Prima di sfornare, controlla con uno stecchino se la torta è cotta bene (se esce asciutto dal centro della torta, è pronta!).

Le migliori applicazioni per uno stile di vita sano

giovedì, Giugno 29th, 2017

In questo articolo elencherò e spiegherò brevemente l’utilizzo delle mie tre applicazioni, per uno stile di vita sano, preferite. Non troverete schede di esercizi fisici, né applicazioni conta-calorie perché, a mio parere, sono inutili; la cosa che mi piace di queste app, è che sono estremamente semplici da utilizzare e non contengono alcuna pubblicità, sono semplicemente degli attrezzi utilissimi da usare quando ne hai bisogno.

Bando alle ciance, ecco le tre applicazioni che uso quotidianamente.

 

App stile di vita sano App stile di vita sano App stile di vita sano

Happy Cow. Non smetterò mai di ripeterlo: un’ applicazione fantastica. La mia applicazione preferita mentre viaggio, essenzialmente si tratta di una mappa di tutti i ristoranti vegani, vegetariani o con scelte vegetariane.

Aprendo Happy Cow potrai scegliere in quale categoria cercare (Vegan, Vegetarian, Veg-Options, Stores+more; vedi immagini), oppure se vuoi puoi vedere tutto ció che c’è nei dintorni puoi cliccare “See Everything Nearby”.

Inoltre, nella barra in basso, potrai cercare, ad esempio, città che hai intenzione di visitare. Così facendo puoi pianificare i tuoi viaggi; infatti potrai salvare le tue destinazioni e i ristoranti che ti attirano maggiormente in una cartella “Viaggi” (“Trips”, in inglese).

Quando apri la pagina di un ristorante vedrai subito a quale categoria appartiene, se è attualmente aperto, quanto è distante, in quale fascia di prezzo cade e quante stelle riceve dai clienti. Ci sarà una piccola introduzione al ristorante lasciata dal primo cliente che ha aggiunto il ristorante, seguita dalle recensioni e foto dei clienti che hanno visitato. Una mappa mostrerà esattamente dove si trova il ristorante, e cliccandoci sopra verrà aperto Maps, per permetterti di darti indicazioni stradali immediatamente.

 

App stile di vita sano App stile di vita sano App stile di vita sano

Calm. Quando i pensieri diventano un po’ troppi, affannanti e pesano sul tuo benessere quotidiano; quando senti che hai bisogno di un momento per tornare in te, presente e tranquillo (“calm”, appunto), a lasciare fluire via i pensieri, questa è l’applicazione ideale per farlo.

Cominciare a meditare non è semplice. Fare attenzione al respiro, cercare di rimanere presente e non farti trasportare dalle mille idee che ti passano per la testa può rendere difficile anche solo provarci, perché siamo portati a dire subito “che stupidaggine, non funziona” (anche io l’ho detto). Questa applicazione vi offre un corso guidato di sette giorni che ti introdurrà al mondo della meditazione. Ti verrà spiegato ogni giorno, da una voce rilassante, in che posizione metterti, come respirare, ecc. Potrai scegliere lo sfondo musicale adatto a te oppure scegliere di meditare in silenzio; il suono di una campana ti avvertirà quando la meditazione è finita.

Dopo aver finito la settimana introduttiva, potrai scegliere di provare da solo con una meditazione a tempo (suonerà una campana quando finisce, e puoi scegliere di meditare da 1 minuto a 8 ore), oppure di meditare finché vuoi (una campana ti ricorderà di rimanere presente).

Oltre alla prima settimana di introduzione alla meditazione, ci sono varie altre meditazioni guidate. Ad esempio, puoi provare il “Body Scan”, “Forgiveness”, oppure “Loving-Kindness”. Queste sono gratis e puoi provarle quando vuoi.

Se vuoi seguire altri “corsi”, quali il corso per dormire meglio, quello per calmare l’ansia, o quello per concentrarti maggiormente, questi saranno a pagamento (€ 4,99 al mese per un abbonamento annuale, €12,99 al mese per un mensile una tantum). Personalmente mi sono regalata un abbonamento annuale perché ero molto curiosa di sentire gli altri corsi. Sinceramente trovavo ripetessero molto quello che viene detto nel corso gratis di base, e quindi non consiglierei espressamente di comprarlo. Devo dire però che da quando mi è scaduto l’abbonamento, sono cambiate molte cose all’interno della app. Sono state aggiunte, ad esempio, meditazioni per bambini, meditazioni da fare mentre cammini, e altre molto interessanti. A voi la scelta.

 

App stile di vita sano App stile di vita sano App stile di vita sano

Daily Dozen. Semplicissima app creata dal team del Dott. Greger, autore di “How Not To Die” (da leggere!). Ti aiuta a tenere a mente quali sono i cibi che dovresti mangiare quotidianamente (spoiler: nessun prodotto di origine animale).

I gruppi sono i seguenti: verdure crucifere (broccoli, cavolo, cavolfiore, cavolo verza, cavolini di bruxelles,..), verdure a foglia verde (spinaci, lattuga, cavolo riccio,..), altre verdure (asparagi, zucchine, pomodori, cipolle,..), legumi (fagioli, lenticchie, tofu, ceci,..), bacche (fragole, lamponi, mirtilli, more, ma anche uva e uvetta), altra frutta (arance, mele, pesche, kiwi, limoni,..), semi di lino, noci, spezie, grani integrali (riso integrale, quinoa, cereali, pasta, pane,..), movimento fisico e acqua.

A primo impatto sembrerà una suddivisione un po’ strana, ma dopo aver letto il libro risulterà chiarissimo cosa intende il Dott. Greger (ad esempio, perché semi di lino e verdure crucifere formano gruppi a se stanti).

Potrai semplicemente spuntare le porzioni che hai già assunto oggi per tenere d’occhio se stai assumendo la nutrizione che il tuo corpo necessita. Per me, la prima regola rimane: ascolta il tuo corpo, ma credo che questa applicazione dia delle linee guida molto interessanti e importanti.

Burger vegano di fagioli borlotti e riso

giovedì, Maggio 18th, 2017

Vi devo dire la verità. Penso che tante persone si allontanino ancora più dal vegetarianismo e dal veganesimo dopo avere provato un burger veg preconfezionato. Non voglio generalizzare, perché ce ne sono di veramente buoni, ma molti burger sostituti della carne sono asciutti e la loro texture mi ricorda quella del cartone. Vedo miglioramenti continui sugli scaffali dei supermercati, quindi spero che un giorno quelli sciapi vengano sostituiti da ricette migliorate e buone, ma per adesso sono sempre in circolazione.

Alcuni onnivori accettano di mangiare un “finto” burger per curiosità. Mi piace molto questa apertura mentale nei confronti dei prodotti vegetariani e penso sia un’occasione per mostrare il meglio di quel che mangiamo. Purtroppo, però, molte volte la loro esperienza é negativa e di conseguenza anche la loro opinione nei confronti del cibo vegetariano diventa negativa. Quanto sarebbe bello, nel momento in cui accettano di mangiare un burger vegetariano, offrirgli un burger gustoso e speziato.

Ho creato questo burger proprio per questo. Roberto si stava avvicinando sempre più al vegetarianismo e volevo ricordargli che mangiare vegetariano non è assolutamente noioso. Condito con avocado (o guacamole), pomodori, olio, sale, origano, e se vi piace, con un cetriolino è perfetto per il quasi-vegetariano, l’onnivoro e il vegano. Accompagnato da una birra sotto il primo sole estivo.

 

burger vegano fagioli riso

burger vegano fagioli riso

Burger vegano di fagioli borlotti e riso
(per quattro burger grandi)

125 g noci
480 g fagioli borlotti, sciacquati e scolati
80 g riso integrale
1 cucchiaio olio EVO
50 g pane grattugiato
1 cipolla gialla, sminuzzata
1 spicchio di aglio, sminuzzato
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaino di timo essiccato
1 cucchiaio di basilico essiccato
1 cucchiaio di peperoncino in polvere
sale e pepe, q.b.

Servire con:
4 pz. pane da hamburger
pomodori, lattuga, cetriolini, germogli, avocado.

 

Comincia col cuocere il riso (segui le indicazioni sulla confezione), e mettilo da parte non appena cotto in modo che si possa raffreddare.
Salta le noci in padella per alcuni minuti finché ne sentirai l’odore, aggiungi cumino, timo, basilica, e peperoncino. Togli dal fuoco, mischia tutto in un frullatore e metti da parte.
Riscalda l’olio in una padella, aggiungi la cipolla sminuzzata e l’aglio e lasciali soffriggere. Metti da parte.
Frulla i fagioli nel frullatore finché diventeranno una pasta omogenea. Aggiungi il mix con le noci, il soffritto di cipolla e aglio, e il riso, e mischia. Aggiungi sale e pepe quanto basta, aggiustando il gusto.
Versa l’impasto in una grande ciotola, aggiungi pane grattugiato e mischia con le mani (pulite). Se l’impasto è troppo bagnato, aggiungo altro pane grattugiato. Dividi l’impasto in Quattro e forma Quattro burger con le mani (oppure otto burger piccolini). Schiaccia bene assicurandoti che non cadano a pezzi.
Versa un pochino di olio sul grill e mettilo a riscaldare su fuoco medio. Quando il grill è caldo, metti i burger e lasciali grigliare per 7-8 minuti da ogni lato (tienili d’occhi, perché potrebbero cuocere più velocemente, a seconda della dimensione). Servi su pane da hamburger leggermente tostato, con lattuga, pomodorini, avocado (o guacamole), cetriolini e germogli.